Il nostro modo
di essere ci imporrebbe il silenzio, ci consiglierebbe di lasciar correre
discorsi senza senso, dove non si tocca nessun argomento specifico. Tuttavia
non riusciamo a comprendere a quale titolo il Signor Mancuso entra nel merito
del dibattito che, negli ultimi giorni, ha tenuto banco nella piccola comunitĆ
di Carlopoli.
Senza voler
ripercorrere le tappe di ciĆ² che ruota attorno ai ruderi dell’imponente Abbazia
di Corazzo, chiediamo - al giĆ vicepresidente della ComunitĆ Montana e
componente dell’assemblea nazionale Pd - con quale autoritĆ delegittima, in
modo sconveniente e scorretto, l’azione e le scelte politiche portate avanti
dal gruppo Consiliare e dal movimento politico “Uniti per Carlopoli e
Castagna”. Ci preme ricordargli, qualora nella fretta di voler in qualche modo
riportarsi al centro del dibattito politico se lo fosse scordato, che le
comunitĆ montane sono state soppresse qualche anno addietro e, quindi, il
titolo di “vicepresidente” non ha ragione di esistere, se non per un mero
autocompiacimento narcisistico e acritico.
Le critiche che
Mancuso ha mosso, con sottile perfidia, nei nostri confronti non trovano
riscontro nel modo di operare del gruppo consiliare “Uniti per Carlopoli e
Castagna”.
Stia sereno,
dunque, perchĆ© all’interno della comunitĆ di Carlopoli non vi ĆØ nessun «frutto
di deteriori localismi negativi e di chiara scarsa conoscenza degli atti
amministrativi prodotti dal governo regionale», al contrario ci si basa sulla
sostanza e sulla concretezza. Ben venga il cospicuo finanziamento
promesso. Verificheremo in che modo
verrĆ gestito dalla maggioranza, di cui egli ĆØ il principale azionista.
Da come parla ĆØ
facile dedurre che il Sig. Mancuso abbia dimenticato i suoi trascorsi da
consigliere comunale di opposizione del Comune di Cicala. Ci dispiace molto che
le sue battaglie ed il suo modo d’agire dell’epoca, oggi, non siano piĆ¹ un
modello da cui trarre ispirazione.
Ć probabile che
da quando ha dismesso la sua gloriosa “Olivetti lettera 27” anche il suo modo
di guardare alla realtĆ dei fatti sia tramutato.
Egli Spera, con insolita lungimiranza, che
«intorno alla ritrovata centralitĆ dell’Abbazia si sviluppi sempre di piĆ¹
quell’attenzione generalizzata e corale, senza distinzioni di sorta», e se
veramente le speranze corrispondessero ai fatti, avrebbe di certo favorito il
dialogo tra maggioranza e opposizione senza creare dualismo alcuno; soprattutto
quando l’opposizione ha dovuto lottare, contro una maggioranza assente ed
incapace, per far assegnare un’abitazione di edilizia popolare ad un giovane
Padre che in quel momento aveva necessitĆ di un tetto per dare sicurezze alla
propria neonata famiglia. Con nostro immenso rammarico il funzionario
dell’Aterp Pasquale Mancuso non ha mostrato nessun minimo interessamento alla
vicenda. Ci piacerebbe spiegargli che la politica ĆØ - prima delle poltrone e
dei ruoli da occupare ed esibire - vicinanza ai bisogni dei cittadini.
Mancuso
probabilmente ignora che a Carlopoli l’unico progetto esecutivo approvato dalla
giunta, nel mese di febbraio 2014, sia quello che prevede il recupero di un
vecchio mulino nei pressi dell’abbazia «scrigno di inestimabile valore». Ma
dovrebbe essere, quanto meno, a conoscenza del fatto, visibile a occhio nudo,
che gli ultimi interventi di conservazione dei ruderi risalgono alle
amministrazioni precedenti, guidate da sindaci ed amministratori di gran lunga
piĆ¹ capaci e lungimiranti degli attuali.
Qualora il sig.
Mancuso volesse smentirci, lo faccia "atti alla mano", non citi
soltanto le delibere che - per ragioni di trasparenza - si trovano giĆ
pubblicate sul portale della Regione e non riportano, ancora in questa fase
preliminare, a giusta ragione, alcun importo assegnato al comune di Carlopoli.
La classifica dei comuni a cui egli fa riferimento per screditarci si basa su
dei criteri specifici (stato di conservazione, periodo storico, fruibilitĆ ,
servizi,...)frutto di un’analisi dettagliata e attenta.
La
responsabilitĆ di aver messo in discussione la bontĆ del progetto della Regione
Calabria, inserito in questi giorni al centro di una querelle che non aveva
motivo neanche di iniziare, non ĆØ certamente nostra. Tanto ĆØ vero che alcuni
componenti del movimento politico " Uniti per Carlopoli e Castagna”, sono
ancora - a torto o ragione - fermi sostenitori del governo e della maggioranza
che guida la Regione Calabria, e sono legati da relazioni istituzionali ben
salde, le quali non possono essere in alcun modo scalfite, a causa di dinamiche
che il sig. Mancuso dovrebbe ben intuire.
Ć per questo motivo
che ai nostri occhi appare a dir poco
ridicolo il tentativo di produrre, a tutti i costi, scontri diplomatici.
Vorremmo
ricordargli, infine, che i tre consiglieri comunali di opposizione
rappresentano da soli circa il 20% totale dell’elettorato complessivo, sono, di
conseguenza, legittimati ad esercitare il proprio ruolo. Se ne faccia una
ragione, sig. Mancuso.
Firmato
I componenti del movimento politico Uniti per
Carlopoli e Castagna a supporto delle attivitĆ dei consiglieri comunali