Il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo
Borrelli, ha firmato oggi una nota contenente le indicazioni relative alle
prime misure di sostegno previste per famiglie e attività produttive a seguito
dell’eccezionale maltempo che a ottobre-novembre ha interessato i territori
delle Regioni Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria,
Lombardia, Toscana, Sardegna, Siciliana, Veneto e delle Province autonome di
Trento e Bolzano.
La nota, indirizzata ai Commissari delegati individuati per
ciascuna regione e ai Presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano,
precisa criteri e modalità per procedere alla stima delle risorse necessarie
alle prime misure di immediato sostegno al tessuto economico e sociale previste
dall’Ordinanza del Capo Dipartimento n. 558 del 15 novembre scorso, che prevede
un contributo una tantum nel limite massimo di 5.000 euro per consentire il
rientro nell’abitazione principale e, nel limite di 20.000 euro, per
l’immediata ripresa delle attività economiche e produttive. Per agevolare la
ricognizione delle esigenze, la nota fornisce inoltre una proposta di
modulistica a quanti non l’abbiano già predisposta.
L’accesso al contributo è vincolato a tre criteri
principali: il nesso di causalità diretto tra i danni subiti e gli eventi
meteorologici che hanno determinato lo stato di emergenza; la presentazione da
parte dei beneficiari delle attestazioni relative alle spese sostenute
(fatture, scontrini fiscali ecc); la condizione che l’abitazione o l’attività
economica danneggiate fossero in regola dal punto di vista urbanistico e
autorizzativo.
Per i nuclei familiari la cui abitazione principale,
abituale e continuativa risulti danneggiata a seguito del maltempo, il
contributo è finalizzato al ripristino dell’integrità funzionale e quindi a
consentire il rientro nell’abitazione. Sono da ritenersi quindi ammissibili gli
interventi volti a ripristinare: elementi strutturali, finiture e rivestimenti,
serramenti; impianti di riscaldamento, idrico-fognario ed elettrico, sanitari,
ascensori; arredi della camera da letto e della cucina, inclusi gli elettrodomestici.
Nel caso di abitazione in affitto, la domanda può essere presentata
dall’inquilino allegando autorizzazione al ripristino dell’immobile da parte
del proprietario.
Per il contributo finalizzato all’immediata ripresa delle
attività economiche e produttive sono invece da ritenersi ammissibili le spese
relative al ripristino di: elementi strutturali, finiture e rivestimenti,
serramenti; impianti di riscaldamento, idrico-fognario ed elettrico, ma anche
quello citofonico, di allarme e di rete dati LAN; sanitari, ascensori e arredi
dei locali ristoro per il personale, inclusi gli elettrodomestici. Laddove gli
interventi non siano sufficienti, una parte del contributo può essere
riconosciuto per il noleggio di prefabbricati o per l’affitto di locali idonei
alla ripresa dell’attività produttiva. Sono inoltre ammissibili il ripristino
dei macchinari e delle attrezzature danneggiati e l’acquisto di materie prime,
semilavorati o prodotti danneggiati o distrutti.