Viene
da lontano il nostro dissenso sulla gestione del PD Calabrese.
La
dimostrata scarsa capacitĆ di interlocuzione anche con il Governo, provata, in
particolare, sulla delicata questione della sanitĆ regionale e sulla nomina del
suo Commissario, ha confermato tutti i limiti e ritardi di un’immobile gestione
commissariale del Partito.
La
condizione di emergenza della salute dei calabresi avrebbe, infatti, preteso
che per l’affidamento dell’incarico commissariale fosse individuata una figura con
profilo di specifica e sicura competenza, oltre che di conoscenza della situazione
regionale. La scelta, invece, riproduce, ancora una volta, un’impostazione di
pubblica sicurezza, mentre avrebbe preteso una chiara e qualificata indicazione
sanitario-manageriale.
Alla
distratta attenzione ai temi sociali, la gestione commissariale regionale -
oltre che provinciale - aggiunge una pervicace totale assenza di coinvolgimento
dei militanti, con i quali non si ricercano modalitĆ di discussioni ed
approfondimenti in relazione ai temi politici ed elettorali, pur incombenti,
trascurando che, complice l’emergenza pandemica, iscritti e simpatizzanti non
dispongono più da oltre due anni di luoghi fisici, ma neanche virtuali, di
discussione.
Ancora,
un confronto - in vista del turno elettorale regionale anticipato - con 26 sigle
e con la rappresentanza del PD che lavora solo per candidare un proprio
esponente, senza aprirsi ad un sostanzialmente rinnovamento, che invece appare sempre
più indispensabile, oltre che in continuità con la scelta di non riproporre la
guida uscente alle scorse elezioni regionali, significa non cogliere appieno il
segnale lanciato solo un anno fĆ dal corpo elettorale calabrese.
Occorre,
invece, proseguire lungo la prospettiva che alle scorse regionali si ĆØ
interrotta al momento della composizione delle liste, che avrebbe dovuto essere
non un passaggio ma il punto di partenza di una nuova consapevolezza politica,
capace di far superare al PD calabrese la logica delle aggregazioni nei gruppi
di pressione, per approdare finalmente ad una condizione di piena, responsabile
libertĆ di pensiero e di costruzione di una politica e di un consenso fondato
sulla capacita e qualitĆ della
rappresentanza dei territori e delle sue problematiche.
Il
commissario regionale ritiene di rappresentare il PD calabrese. Formalmente ĆØ sicuramente
cosƬ, ma se crede che il parere degli iscritti non sia indispensabile, domani non
potrĆ meravigliarsi se costoro decideranno di assumere un orientamento diverso
da quello che sarĆ loro suggerito.
Catanzaro, 22 dicembre 2020.
DEMOCRATICI e RIFORMISTI