L’invito
perentorio a restituire le somme, percepite senza che in comune esista documentazione
comprovante la legalità del mandato, parte dal Consigliere Luigi De Grazia e si
riferisce all’indennità di carica del mese di agosto che il Sindaco ha
percepito per intero sulla base di una presunta messa in aspettativa dal
lavoro.
Il
capogruppo di Lista Unica nei giorni scorsi ha chiesto di prendere visione
della pratica relativa all’indennità di carica del Sindaco ed ha scoperto che:
1. Il Sindaco percepisce ogni mese 195,22
euro in più rispetto all’indennità fissata per decreto poiché non le viene
operata la ritenuta d’acconto prevista dalla legge. La mancata ritenuta sui
compensi dell’anno 2018, oggetto di specifica sanzione ai sensi delle leggi
vigenti in materia fiscale, ha permesso al Sindaco di entrare in possesso di
somme, che dovevano obbligatoriamente essere già versate allo stato entro il
giorno 16 del mese successivo a quello di riferimento, e di utilizzarle, a suo
piacimento, in attesa di versarle (si spera…) al momento della presentazione
della denuncia dei redditi nell’anno 2019.
2. Il Sindaco nel mese di agosto si è
fatta liquidare (si fa per dire perché agli atti del comune non esiste nessun
provvedimento amministrativo) l’indennità per intero presentando una
dichiarazione, non si sa a chi e in quale data perché mai protocollata, di
essere stata in aspettativa dal suo lavoro per l’intero mese di agosto, e senza
fornire alcuna documentazione certa su tale circostanza.
Dopo tale
sconcertante scoperta Gigi De Grazia ha dichiarato presenterà una
interrogazione e inviterà la sindaca a fornire documentazione valida o a
restituire i 976 euro percepiti indebitamente e le somme, pari a 195,22 euro
per ogni mese, che dovevano essere oggetto di ritenuta e versamento all’Erario
da parte del comune.
Anche questo
episodio è una ulteriore prova di disordine amministrativo e contabile e di
gesione in spregio a tutte le regole.