La campagna elettorale della lista Brigante è stata
caratterizzata da gravissime scorrettezze, denunciate pubblicamente nei comizi e mai
smentite da nessuno, e dai fatti che stanno emergendo in questi giorni (vediarticolo della Gazzetta del Sud di alcuni giorni addietro).
Il capogruppo ed un assessore si sono dimessi e hanno preso
le distanze lanciando precise accuse sulle ingerenze esterne ai consiglieri
eletti.
Gli atti amministrativi mostrano una gestione caratterizzata
da violazioni di legge e di regolamenti oltre ogni limite della decenza.
Di fronte a questa situazione voi pensate di poter fare come
le scimmiette di io non vedo, io non sento, io non parlo?
Questa è una pura illusione perché la gente di Decollatura
ha ormai capito bene e il sostegno elettorale bulgaro è ormai un lontano
ricordo che tutti coloro che sono stati indotti a darlo, con i sistemi più
disparati, oggi rinnegano.
Dovete chiarire tutto, dovete parlare, dovete
dimostrare con atti concreti (tipo revoca di determine e delibere) che il vostro fine non è l’imbroglio e che
non è vero che uno dei proponimenti del Sindaco nella campagna elettorale era
quello di togliere la targa “Qui la mafia non entra” posta a fianco del portone
del comune.